Leave No Trace: il principio per il campeggio sostenibile - Camperis
Leave No Trace

Leave No Trace: il principio per il campeggio sostenibile

C’è una magia particolare nello svegliarsi con il sole che filtra attraverso la tenda, nel preparare il caffè all’aperto ascoltando il rumore del vento tra gli alberi. Ma quante volte abbiamo visto lattine abbandonate vicino ai sentieri o cicche di sigaretta sparse nell’erba? Godersi la natura non significa possederla. Il segreto sta nel Leave No Trace, un approccio che ci permette di vivere avventure indimenticabili senza rovinare ciò che amiamo. Non è una lista di regole noiose, ma un modo diverso di viaggiare.

Ti racconteremo come scegliere il posto giusto per piantare la tenda, cosa mettere (e cosa lasciare a casa) nello zaino, come gestire i rifiuti senza stress e soprattutto come muoverti nella natura senza diventare quell’ospite invadente che nessuno vuole.

Leave No Trace: trovare casa nella natura (senza rovinare il salotto)

Ricordiamo ancora quel campeggio sulle Dolomiti dove ogni piazzola era circondata da alberi secolari. La differenza? Chi l’aveva progettato aveva pensato a tutto: bagni compost, pannelli solari e percorsi che evitavano di calpestare le zone più delicate. Quando cerchi dove fermarti, prova a pensare come un vecchio escursionista:

  • I campeggi attrezzati con certificazioni verdi sono la scelta più semplice.
  • Se preferisci la libertà del campeggio libero, cerca superfici già “usate”.
  • Mai piantare la tenda su prati fioriti o vicino a corsi d’acqua.

Lo zaino intelligente (meno cose, più qualità)

Il nostro amico Marco una volta ha portato in campeggio posate di bambù, tovaglioli di stoffa e persino un mini set per il caffè senza plastica. Sembrava un po’ fissato, ma alla fine della settimana aveva prodotto meno rifiuti di chiunque altro. Ecco cosa abbiamo imparato:

  1. Le borracce in acciaio tengono l’acqua fresca più a lungo delle bottiglie di plastica.
  2. Un coltello multiuso vale più di tre attrezzi specializzati.
  3. I saponi solidi non solo pesano meno, ma non rischiano di riversarsi nello zaino.

Il dilemma dei rifiuti (e come risolverlo senza drammi)

Quella volta in Sardegna ci siamo trovati con sacchetti pieni di spazzatura e nessun cassonetto a vista. Invece di lamentarci, abbiamo creato un sistema:

  • Un sacchetto per l’umido (biodegradabile).
  • Una busta per plastica e metalli.
  • Un contenitore per il vetro.

Tutto riposto nello stesso scomparto dello zaino. Quando finalmente trovammo i bidoni giusti, fare la differenziata fu una passeggiata. Ricorda:

  • I mozziconi? Mai per terra, esiste il portacenere tascabile.
  • Gli avanzi di cibo? Se non sono locali, meglio portarli via.
  • Le bustine di tè? Sembrano innocue ma non sono cibo per gli animali.

Vivere la natura senza invaderla

La scorsa estate abbiamo visto una famiglia dare pane alle anatre nel lago. Peccato che quel pane avrebbe potuto farle ammalare. Leave No Trace significa anche saper dire “no” a certi gesti che sembrano carini ma non lo sono. Ecco come godersi l’ambiente senza disturbare:

  • I sentieri ci sono per un motivo: seguili.
  • Le piante sono belle da fotografare, non da cogliere.
  • Gli animali selvatici non sono personaggi dei cartoni: osservali da lontano.

Un trucco che usiamo sempre: prima di fare qualcosa, immaginiamo che mille persone lo facciano dopo di me. Se l’idea ci spaventa, probabilmente è meglio evitare. Spero che questa nostra guida sul Leave No Trace ti abbia fatto capire che la natura non è di nostra proprietà.